Industria: fronte comune tra Regione e sindacati
11 DICEMBRE 2020
«Saranno necessari interventi forti per mitigare gli effetti di una crisi che si manifesta come una crisi strutturale e che potrebbe durare a lungo– ha concluso Anita Pili –. Sicuramente il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, ma anche l’incremento della formazione per la forza lavoro coinvolta».
«Nell’agro di Sarroch – ha spiegato il segretario UGL Andrea Geraldo – esiste un ecosistema industriale, il cui centro si chiama Sarlux, di piccole e medie imprese che creano valore e crescono grazie alle sinergie con la raffineria, sviluppando competenze e professionalità oltre che generare un elevato procurato locale. Lo sviluppo sociale, economico e culturale di una vasta fetta della popolazione sarda è strettamente legata al polo industriale di Sarroch, con ricadute positive su tutto il territorio regionale. Ricordo che Sarlux produce energia elettrica in grado di soddisfare il 45 per cento del fabbisogno della Sardegna attraverso un impianto di cogenerazione a ciclo combinato chiamato IGCC, che permette di generare contemporaneamente elettricità da immettere nella rete, idrogeno e vapore».
«Non possiamo non riconoscere – ha continuato il segretaio dell’Ugl che la Sarlux è il perno sul quale hanno ruotato tutte le politiche industriali del sud Sardegna e non solo, ed è per questo che credo che bisogna partire da Sarroch se si vuole scongiurare una desertificazione economica di tutto il territorio regionale. Come sindacato riteniamo necessario uno sforzo straordinario per sostenere il nostro sistema industriale. Serve un aiuto concreto attraverso l'approvazione di un pacchetto di misure a sostegno dell'industria del petrolio e del gas e della catena di approvvigionamento, tra cui l'introduzione di modifiche temporanee al sistema fiscale per aiutare le aziende a preservare la liquidità e a proseguire con i progetti pianificati».
Il rinvio delle scadenze fiscali – ha concluso Geraldo – e il miglioramento della liquidità delle aziende può permettere alla raffineria di proseguire con gli investimenti e dare quindi respiro all'intero polo industriale di Sarroch, generando flessioni positive anche sui consumi e quindi coinvolgendo il settore terziario e dei servizi».
Ugl denuncia: ATS e tamponi attese incompatibili con le esigenze del Lavoro
I ritardi dell'ATS continuano a creare profonda preoccupazione non più solo nei cittadini e nei sindaci che lamentano il ritardo nelle comunicazioni dei contagiati ma anche nel mondo del lavoro. Si dimentica infatti che buona parte dei 5.013 cittadini in isolamento domiciliare sono lavoratori che devono giustificare la propria assenza o che tengono le serrande delle loro attività abbassate in attesa di un via libera da parte delle autorità competenti in tema sanitario.
Cagliari: attivo lo sportello "Mobbing" per tutelare i lavoratori
E' attivo da questa mattina lo sportello sul “Mobbing” al quale ogni lavoratore può rivolgersi per ottenere l’assistenza psicologica, legale e strutturale. Coordinato da esperti nel settore e affiliato al sindacato Ugl, lo sportello, gestito da Elettra Palmieri, sarà attivo ogni martedì mattina presso la sede regionale del sindacato in via Machiavelli n. 96 B dalle ore 9,00 alle ore 12,00. Sarà possibile prenotare la consulenza telefonando al numero: 070669209.
Deidda (Fdl): l’Eni mantenga gli impegni presi e non abbandoni la Sardegna, da Macchiareddu a Porto Torres.
“Apprendiamo dagli organi di stampa che la Eni Rewind nonostante i significativi investimenti fatti nel recente passato per rilanciare le attività relative alla produzione del cloro soda nel sito di Macchiareddu (Assemini), intende abbandonare il territorio e concedere a privati la propria attività. Questo, rappresenta un chiaro segnale di allarme perché non esistono garanzie sul mantenimento del livello occupazionale attuale”, dichiara Salvatore Deidda, Deputato di Fdi;
“Le produzioni del sito di Macchiareddu, attraverso la rete di distributori locali, costituiscono un elemento essenziale nelle attività di potabilizzazione delle acque pubbliche garantendo sul territorio la disponibilità dei prodotti certificati – continua Deidda – inoltre, la stessa Eni, dopo il lockdown, non ha riavviato e rispettato gli impegni già presi, relativi agli investimenti sulla chimica verde con annesse bonifiche a Porto Torres. Per tali motivi, ho presentato immediatamente un’interrogazione ai Ministri competenti affinché il Governo intervenga al fine di salvaguardare tutti i posti di lavoro, vista la chiara intenzione di Eni di abbandonare il territorio sardo proprio in questo momento storico così complicato per le famiglie, scongiurare la perdita di una parte del tessuto industriale sardo con il pericolo reale di contribuire alla desertificazione dello stesso ed istituire un tavolo di confronto con i vertici di Eni per la verifica dei suoi progetti produttivi già garantiti alla stessa Regione Sardegna”.