UGL Chimici: c’erano una volta ENI, i sardi e il Recovery Fund

 

Nel futuro energetico di ENI c’è la cattura, stoccaggio e riutilizzo della CO2, e c’è addirittura l’idrogeno “blu”, c’è poi la decarbonizzazione dei trasporti attraverso lo sviluppo di carburanti più “green”, per non parlare del “fotovoltaico organico” e delle tecnologie per catturare energia dal moto ondoso. Proprio così, nel futuro ENI ci sono più rinnovabili, grazie anche alle enormi disponibilità economiche in arrivo dal Recovery Fund. 

 
"Ma non per i sardi - tuona con allarme il segreterio di UGL Chimici Andrea Geraldo - per loro non ci sarà un lavoro, non ci sarà un futuro, nessun progetto per un territorio sfruttato, consumato e in procinto di essere abbandonato da chi ha fatto industria adoperando le terre, i mari e i venti di una meravigliosa terra e la forza lavoro dei suoi abitanti". 
E’ di questi giorni infatti la notizia che Eni Rewind, proprietaria della Società Ing. Luigi Conti Vecchi nel sito di Macchiareddu ad Assemini, sta cercando degli acquirenti privati, operatori del settore cloro soda che avrebbero manifestato interesse a dare continuità alle produzioni del sito di Assemini e che presenteranno un “valido piano industriale di sviluppo”. 
"Ci chiediamo perché i sindacati, la politica e i lavoratori sardi dovrebbero credere che un nuovo operatore riesca a mettere in pratica un piano industriale di sviluppo laddove neppure il cane a sei zampe è riuscito a far riprendere le attività del cloro soda nonostante i significativi investimenti posti in atto negli anni recenti, dichiarando che gli impianti sono strutturalmente in perdita da anni - commenta preoccupato il segretario dei chimici - Nelle prossime settimane la Segreteria Territoriale UGL Chimici attiverà alcune iniziative volte alla sensibilizzazione dei cittadini e della politica sull’abbandono da parte di ENI del nostro territorio, promuovendo se necessario la mobilitazione di tutti i lavoratori affinché l’Azienda studi un piano industriale strutturato ed efficiente per permettere l’utilizzo dei fondi europei per l’innovazione tecnologica e la conversione dei siti produttivi in Sardegna", conclude Andrea Geraldo.
 Fonte : CORRIERE SARDO
UGLchimici