Ugl denuncia: ATS e tamponi attese incompatibili con le esigenze del Lavoro

I ritardi dell'ATS continuano a creare profonda preoccupazione non più solo nei cittadini e nei sindaci che lamentano il ritardo nelle comunicazioni dei contagiati ma anche nel mondo del lavoro. Si dimentica infatti che buona parte dei 5.013 cittadini in isolamento domiciliare sono lavoratori che devono giustificare la propria assenza o che tengono le serrande delle loro attività abbassate in attesa di un via libera da parte delle autorità competenti in tema sanitario. 

 
"L'ATS dovrebbe occuparsi di inviare la specifica documentazione che certifichi il provvedimento di messa in isolamento dei lavoratori a causa dell'accertata contrazione del virus Covid-19 o che ne disponga la quarantena obbligatoria in attesa degli esiti del tampone faringeo per cui la stessa ATS chiama i lavoratori per gli accertamenti previsti dai DPCM - dichiara Andrea Geraldo, segretario UGL Chimici con delega per il CCNL Metalmeccanico - In un periodo storico dove tantissimi lavoratori vedono a rischio il proprio posto di lavoro a causa della pandemia, arrivano decine di segnalazioni di lavoratori che, invitati ad effettuare lo screening anti Covid-19 nelle strutture indicate dall'istituto di Vigilanza Sanitaria, ricevono la disposizione di non allontanarsi dal proprio domicilio in attesa del risultato dell'esame a cui si sono sottoposti, ma non ricevono in tempi rapidi lo specifico provvedimento di messa in isolamento, e non sempre arriva", sottolinea il sindacalista. 
 
I lavoratori coinvolti trovano in questo modo serie difficoltà nel giustificare con il proprio datore l'assenza dal lavoro: "ricordiamo infatti che il dipendente non può chiedere al medico di famiglia di certificare una malattia che non c'è e dunque non si può certificare - sottolinea ancora Geraldo - Tutte le forme che configurano assenza forzata del lavoratore a causa del coronavirus nel certificato di malattia vanno contrassegnate come quarantena obbligatoria o volontaria, isolamento volontario, sorveglianza attiva ovvero da apposito codice corrispondente alle suddette fattispecie. Ma il certificato si può scrivere solo quando l'assistito ha ricevuto specifico provvedimento di messa in isolamento da parte dell'organismo competente, appunto l’ATS Sardegna, cosa che in questo momento non sta accadendo o che accade con una lentezza inaccettabile". 
 
L'appello della UGL è quindi una celerità nei tempi e una tutela di coloro che subiscono gli effetti della pandemia in tutti i comparti. "Chiediamo quindi all’ATS Sardegna di provvedere immediatamente a rafforzare il proprio sistema affinché tali provvedimenti, indispensabili al lavoratore per giustificare la propria assenza dal lavoro, vengano rilasciati prontamente e non come accade ora - incalza Andrea Geraldo - se la regione Sardegna non interverrà prontamente per risolvere questa inefficienza, il mondo del lavoro già pesantemente mortificato dalla pandemia in corso, riceverà un ulteriore duro colpo e le aziende non riusciranno più a garantire il posto di lavoro ai propri collaboratori", conclude Andrea Geraldo UGL. 
 
Fonte : www.corrieresardo.it
 
Andrea Geraldo